Ieri mattina, nell’ufficio del Comandante del Centro Documentale dell’Esercito di Catania (CeDoc), è stata firmata una convenzione tra il Ministero della Difesa, l’Agenzia del Demanio e l’Accademia di Belle Arti di Catania.
L’oggetto della convenzione è un grande monumento funerario del periodo romano (età imperiale) che si trova all’interno dell’ex convento del Carmine in piazza Carlo Alberto a Catania (dichiarato bene di interesse storico-artistico nell’ottobre del 2007) e che oggi è la caserma “Antonio Santangelo Fulci” sede del Centro Documentale dell’Esercito (ex Distretto militare).
L’anno scorso l’Accademia di Belle Arti di Catania ha presentato alla Soprintendenza ai BB. CC.AA. di Catania un progetto per potere eseguire, a proprie spese, un intervento di recupero e valorizzazione artistico-culturale del monumento, poco conosciuto alla cittadinanza catanese, che in minima parte si può osservare nel cortile della caserma e che in passato è stato indicato come “Tomba di Stesicoro”. Dopo avere ottenuto l’autorizzazione ad effettuare i lavori da parte della soprintendente, architetto Vera Greco, i responsabili dell’Accademia hanno chiesto le necessarie autorizzazioni alle autorità militari e demaniali visto che l’area sulla quale si dovrà effettuare l’intervento di recupero e valorizzazione ricade nell’ambito della giurisdizione militare del Demanio dello Stato. Il comandante della Regione Militare Sud, generale Corrado Dalzini, incontrato già nel 2012 a Palermo dai rappresentanti dell’Accademia, il presidente Enzo Indaco e l’allora direttore Carmelo Nicosia, ha espresso il suo parere favorevole all’iniziativa e ha indicato l’iter burocratico che l’Accademia avrebbe dovuto seguire per ottenere le dovute autorizzazioni alla luce della attuali normative. Tale iter si è concluso ieri, otto febbraio 2013, con la firma contestuale, alla presenza del colonnello Giuseppe Fontana comandante del CeDoc, della dott.ssa Maria Zambito (11° Reparto Infrastrutture, Palermo) delegata del Ministero della Difesa, dell’ingegnere Salvatore Campagna delegato dell’Agenzia del Demanio e dell’architetto Virgilio Piccari neo direttore dell’Accademia di Belle Arti.
La firma di questa convenzione è in realtà il passaggio fondamentale per dare il via a quello che si preannuncia come un evento importante sia per una istituzione di alta formazione artistica come l’Accademia di Belle Arti sia per la città di Catania sia per la valorizzazione del patrimonio storico-archeologico-artistico catanese.
Svolte le previste operazioni amministrative di assegnazione dei lavori si potrà quindi procedere all’intervento di recupero e valorizzazione che consisterà, secondo il progetto dell’architetto Enrico La Rosa, nel riportare alla luce una intera parete esterna dell’edificio funerario romano ed anche la riapertura di un ingresso che permetterà di visitare quello che resta della cella funeraria. Il monumento, che tuttavia rimarrà per buona parte inglobato all’interno delle mura del convento settecentesco, ha una lunga e particolare storia che, secondo la tradizione seicentesca riportata da alcuni eruditi del tempo, avrebbe visto la prima sepoltura di sant’Agata e di san Leone II il taumaturgo, vescovo di Catania. Aldilà della tradizione il monumento ha dimensioni notevoli visto che occupa quasi 100 metri quadrati ed è alto circa 6 metri.
Corrado Rubino